Resto al Sud: l’agevolazione si estende fino ai 55 anni di età

Sul concludersi del 2020 l’Agenzia Invitalia ha comunicato i numeri di Resto al Sud: 6.831 iniziative finanziate dal 2017, 219 milioni di agevolazioni concesse e più di 25.000 posti di lavoro creati.

Nell’ultimo anno l’incentivo è stato modificato e rivisto e, con la Legge di Bilancio 2021, arriva un’ulteriore novità: l’età massima per l’accesso all’incentivo è estesa fino ai 55 anni. L’intento è quello di includere così una fascia di lavoratori che difficilmente riesce a piazzarsi nell’attuale mercato del lavoro.

L’incentivo Resto al Sud sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria).

La misura finanzia le attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, la fornitura di servizi alle imprese e alle persone, il turismo, le attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria).

Resto al Sud copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci. Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è stato elevato a 60.000 euro. A supporto del fabbisogno circolante, è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto.

Le spese ritenute ammissibili sono quelle riguardanti la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa), i macchinari e gli impianti e le attrezzature, i diversi programmi informativi o comunque servizi per le tecnologie e molto altro.

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