La tavola rotonda promossa dai consulenti del lavoro fa il punto sulle novità introdotte dal decreto 48/23
Le novità del decreto legge 48/23 e la veloce messa a sistema del SIISL (Sistema informativa per l’inclusione sociale e lavorativa) pongono le basi per nuove politiche attive del lavoro. E’ il leit motiv della tavola rotonda “Orientamento, formazione e politiche attive alla luce del d.l. 48/23” curata dai consulenti del lavoro e svoltasi a Verona nell’ambito di Job@Orienta 2023.
“Il decreto legge 48 segna uno spartiacque all’interno nell’evoluzione del mercato del lavoro – dichiara in apertura dei lavori Enrico Limardo, direttore della Fondazione consulenti del lavoro – Le nuove norme hanno il merito di portare finalmente a sistema il percorso iniziato nel 2003 con il tentativo di implementazione della borsa nazionale del lavoro e culminato di recente con l’introduzione in tempi record del SIISL ( Sistema informativa per l’inclusione sociale e lavorativa). Tutti elementi che, uniti al processo di ridisegno del reddito di cittadinanza attraverso l’assegno unico e il supporto formazione lavoro, fanno intravedere sullo sfondo una nuova stagione delle politiche attive del lavoro”.
Proprio la messa a sistema in modo strutturale di nuovi servizi per il lavoro sembra essere la chiave di lettura giusta ed auspicata dai principali attori pubblici e privati. “Come Anpal Servizi in questi anni abbiamo provato a disegnarci un ruolo – ricorda Cristina Venuleo, responsabile Rapporti con le imprese per Anpal Servizi – In qualche caso, quando ci è stato richiesto, ci siamo sostituiti agli operatori. Ora, nell’ottica di definire politiche continuative coerentemente con la più generale ridefinizione dei servizi per il lavoro, con il nuovo management stiamo provando a costruire programmi d’azione che non abbiano già soluzioni predefinite. Un approccio che, ad esempio, ha ispirato la sperimentazione avviata a seguito dell’accordo sottoscritto dal ministero del lavoro, consorzio Elis ed Anpal Servizi, che prevede percorsi di inclusione lavorativa che integrano l’orientamento e il finanziamento privato. Una nuova modalità che non prevede più, in via esclusiva, l’utilizzo di fondi pubblici”.
Ma senza un’attenta lettura dell’attuale mercato del lavoro i propositi della nuova cornice normativa rischiano di restare solo sulla carta. Per questo Franco Amicucci, presidente di Skilla, prova a tratteggiarne i caratteri salienti: “Il mercato del lavoro che eravamo abituati a conoscere non esiste più. Semplicemente perché siamo di fronte ad una nuova geometria della forza lavoro all’interno di un doppio mercato del lavoro. C’è la fascia alta caratterizzata dalla mancanza di figure ad alta specializzazione, da una continua caccia ai talenti e da un’elevata mobilità. La fascia bassa si caratterizza per la difficoltà a trovare figure professionali disponibili per alcuni lavori più faticosi, la competizione con le forme di assistenza e la scarsa propensione all’aggiornamento professionale dei lavoratori più vulnerabili. Il doppio mercato del lavoro racconta bene il fenomeno del mismatch”.